“...noi siamo il peccato, ma senza il peccatore...”

Sinossi

Una famiglia borghese come tante, con le sue aspirazioni, le sue mestizie, i suoi scheletri (importanti) nell’armadio. Un padre che vuole il meglio per suo figlio, una madre succube degli uomini di casa, una cameriera impicciona, un ragazzo con la mania del momento (gli anni ’80) ovvero fare lo stilista, dei parenti ricchi e un po’ amorali. Una vicenda apparentemente semplice di vita familiare, forse un po’ eccessiva, ma chi non eccede al giorno d’oggi? Poi il colpo di scena! Il passato ritorna prepotentemente, si presenta sotto mentite spoglie rischiando di minare i fragili equilibri che i nostri avevano sapientemente costruito, ma… Sorpresa! Tutto cambia! Nessun finale, nessuna morale, nessun giudizio. Il finale non è scritto, bisogna trovarlo! Nove personaggi, nove storie tutte diverse in un calambur vertiginoso di azione scenica, non sense, teatro dell’assurdo. Poi, quando la scena madre invade la scena, quando i nodi vengono al pettine, di colpo la commedia si interrompe, cade la quarta parete, il copione è incompleto, non scritto, i personaggi restano in scena, affannosamente cercano un finale, ognuno presentando le proprie aspettative, i propri sogni, si richiede persino l’intervento del pubblico. La finzione intreccia la realtà, la commedia finisce, resta sospesa, ricomincia.

Atto unico di Maurizio Carlo Luigi Vitale, che ne cura anche la regia, Il finale non è scritto è una sintesi di teatro “popolare”, teatro contemporaneo e di teatro di ricerca. divertente ma non comico, danza sul confine del teatro dell’assurdo. Astrattamente popolare, realisticamente contemporaneo, vuole essere un inno al teatro ed al fare teatro. Il palco diviso in due parti, presenta la stanza da pranzo dove tutto avviene e di fianco il  camerino, il dietro le quinte a vista del pubblico, dove i personaggi si raccontano, si presentano, prima di entrare in scena.


Durata:Atto unico di 80 min. c.a.

 

Il finale... non è scritto!
di Maurizio Carlo Luigi Vitale